sabato 24 novembre 2012

La storia di Jijonao

Socrates e Jijonao erano amici per la pelle ma non per la razza
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Jijonao Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Caracas. Un uomo sconosciuto ai tifosi italiani che lo videro entrare al posto del centrocampista titolare. Quest'uomo prese la sua prima palla, la passò, la condivise con i suoi compagni. Quando gli fu restituita non la diede più, preferì dribblare tutti gli avversari e segnare un gol di cui ancora si parla da anni. E se ne parlerà tra secoli, forse per sempre.

Perché la storia di Jijonao è una storia di riscatto.
Ancora non si sa bene come sia iniziata l'epopea di Jijonao. La sua origine è simile a quella di tanti uomini nati là dove con difficoltà arriva l'anagrafe del comune. Sappiamo solo che è cresciuto in una scuola di campagna nella periferia di una delle città più popolate del Brasile. Ancora bimbo, la sua famiglia fu allontanata per costruire un centro commerciale. L'immagine di suo padre che appende la zappa al chiodo cambierà la sua visione del mondo. Era il periodo in cui si iniziava a parlare di Johnny Banana e delle sue avventure per il ritorno alla democrazia, era il periodo in cui nacque il sogno che un operaio metalmeccanico potesse diventare presidente della repubblica. Allontanato dalla propria terra, Jijonao riesce a coltivare il suo talento. Fino all'arrivo in Europa. Siamo riusciti a rinvenire la telecronaca del suo primo gol e della successiva doppietta. L'orchestra rosichino ne ha fatto una canzone che porta il suo nome e che forse già conoscete. Buon ascolto!



P.s. Ringraziamo il Fabio Capello di Gioele Dix senza il quale non ci sarebbe nessun gigionao.

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