sabato 17 ottobre 2015

La capoeira del Sig. Spock

Il possibile nuovo brano dei rosichini è una vecchia ispirazione masticata dopo anni. Di capoeira non ha nulla, se non nel testo, nell'idea della resistenza degli antichi schiavi africani che elaborarono una forma di lotta in catene, nel vero senso della parola, visto che delle catene li tenevano fermi al suolo. Questa forma di lotta non gli serviva per difendersi dalle inevitabili percosse dei colonizzatori, ma per fortificare l'animo o almeno per dargli la forza di non soccombere anche nello spirito. Difatti, più che un'arte marziale è una danza, scandita da un ritmo incalzante, che non prevede necessariamente uno scambio di botte. Ancora una volta, protagonista della canzone è l'essere umano nella sua condizione di totale debolezza di fronte alla violenta competizione del mondo esterno, quindi donna che sa alzare la testa e che potrà riprodursi solo in presenza dell'amore e del rispetto. Vi lascio con questa piccola bozza piena di errori, a presto. Davide Rosichino
P.s. Mi dice Millo che chiamare Spock "capitano" è passibile di fatwa da parte dei seguaci di Star Trek. "Sig. Spock, capitano Kirk". Chiedo fin d'ora scusa e mi riservo di trovare una soluzione.

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